La nozione di « disposizioni a causa di morte » nel senso del Regolamento
Di che cosa parliamo?
La nozione di disposizione a causa di morte è esplicitata all'articolo 3 §1 d[1]). La disposizione a causa di morte si intende « in un testamento, un testamento congiuntivo o un patto successorio »
.
Se la nozione di testamento non è definita dal testo, la cosa è diversa per entrambe.
L'assenza di definizione del testamento è certo spiacevole. Tuttavia, è questa una nozione che è definita in maniera abbastanza uniforme secondo gli Stati, il che dovrebbe limitare le difficoltà d'interpretazione.
Il testamento congiuntivo è definito come un testamento redatto da due o più persone nello stesso atto (articolo 3 §1c[1]).
Infine, il patto successorio è definito come « un accordo, ivi compreso un un accordo che risulti da testamenti reciproci, che conferisce, modifica o revoca, con o senza controprestazione, dei diritti nella successione futura di una o più persone, parti del patto ».
Queste definizioni sollevano un certo numero di questioni di qualificazione:
Come individuarela differenza tra un testamento reciproco e un testamento congiuntivo?
Prima di rispondere a questa questione, bisogna valutare le due fattispecie. Laddove il testamento congiuntivo fa parte del regime dei testamenti (articolo 24[2]), il testamento reciproco è sottoposto al dispositivo proprio dei patti successorii (articolo 25[3]). E, se i due testi riposano sulla stessa logica, esistono tuttavia delle differenze tra loro.
Per risolvere questo problema di qualificazione preventiva, il Regolamento non fornisce alcun elemento di risposta. La dottrina ha potuto proporre le seguenti direttive di qualificazione:
- ciò che caratterizza un testamento congiuntivo è l'unità dell'atto (elemento formale)
- al contrario, la specificità del testamento reciproco è di basarsi su un accordo.
Ne consegue che le due nozioni possono a volte confondersi (ma non sempre). Un testamento può essere congiuntivo e reciproco. È questo il caso in particolare in Germania : il « gemeinschaftliches Testament » riposa su un accordo tra i testatori ; le sue disposizioni sono interdipendenti e irrevocabili.
Quale è il perimetro della categoria « patto successorio »?
Segue...L'articolo 3 §1 b[1]Il denominatore comune a tutti i patti successori è l'esistenza di un accordo relativo ad una successione non aperta:
- Questo patto può riguardare la successione di una o più persone.
- Questo patto può essere a titolo gratuito o oneroso.
- Questo patto può essere un patto attributivo o un patto di rinuncia. E, se si tratta di un patto di rinuncia, può essere una rinuncia pura e semplice o una rinuncia a profitto di una persona.
Questioni
L'articolo 3 §1 b[1] impone l'esistenza di un accordo. Bisogna concluderne che i patti successori che hanno la forma di atti unilaterali sfuggono zl campo d'applicazione del Regolamento?
Completamento : Per quanto riguarda più particolarmente il diritto francese
Ci si potrebbe porre la questione di sapere se la donazione-ritartizione entra nella definizione dei patti successori, come presentata nel Regolamento[4]. La risposta non è facile, in quanto non riguarda una successione futura.
Si tratta di una ripartizione anticipata della futura successione. Laddove nel primo caso i beneficiari acquisiscono solo dei diritti eventuali su dei beni da venire, nell'altro caso acquisiscono dei diritti definitivi su dei beni presenti. Malgrado queste differenze, la dottrina ritiene che occorre includere le donazioni-ripartizioni nel campo d'applicazione dell'articolo 25[3] del Regolamento.
È alla CGUE[5] che spetterà di dirimere la questione (interpretazione uniforme). Ciò detto e per aiutare la riflessione, può essere utile sottolineare che la convenzione dell'Aia del 1° agosto 1989 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali che è servita da modello per la redazione del Regolamento, aveva escluso dal suo campo d'applicazione le donazioni-ripartizioni.